venerdì 11 aprile 2014

I gigli del campo - Ralph Nelson (1963)

(Lilies of the field)

Visto in tv.

Poitier è un tuttofare che gira in macchina in cerca di lavori vari; incappa in gruppo di suore tedesche (!) che gli chiedono di riparare il tetto; con questa scusa lo incastrana "controvoglia" a costruire una cappella. C'è bisogno di dire che impareranno a conoscersi e ad apprezzari per come sono nonostante le differenze?! e c'è bisogno di dire che Poitier arriverà a prendere sul serio la costruzione della cappella tanto da essere da esempio alla comunità che lo aiuterà spontaneamente?
Beh l'ho detto comunque.

Film che contestualizzato è indubbiamente un tentativo di riconciliazione cinematografica importante con gli afroamericani, considerando che uscì nell'anno della marcia su Washington di Martin Luther King direi che fu decisamente coraggioso (Hollywood che prende una posizione così netta in una questione interna!). Ed è anche un pezzo fondamentale della storia del cinema americano per il primo oscar vinto da un afroamericano. Direi quindi che va visto per motivi storici.
Anche perché altri motivi sono piuttosto deboli. Una storia scontata e stucchevole fin dall'inizio, con una serie di sequenze che se durassero 30 secondi sarebbero accettabili, ma ripetute per tutto il film fanno venire l'orticaria per l'idiozia (le "lezioni" di inglese di Poitier alle suore); un andamente rilassato per una storia senza sussulti poi può facilmente scadere nel poco interessante. Pure le interpretazioni non mi sono sembrate così magistrali...
Unico punto nettamente positivo la splendida grana del bianco e nero utilizzato.

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