lunedì 17 febbraio 2014

Carnival of souls - Herk Harvey (1962)

(Id.)

Visto qui, in lingua originale sottotitolato.

Una ragazza sopravvive fortunosamente ad un incidente (l'auto finisce in un fiume); dopo questo evento lascerà la città per andare a lavorare come suonatrice d'organo. Ben presto si accorgerà di essere curiosamente attratta da un edificio fatiscente utilizzato come parco divertimenti, si renderà conto di essere perseguitata da uno strano uomo e le accadranno alcuni fatti difficilmente spiegabili.

Un horror d'atmosfera figlio di Tourneur, cugino di Clouzot e che darà i natali ad un'ampia schiera di horror moderni, cinematografici e videogame, di cui val la pena ricordare Silent hill e ha in sé anche caratteristiche successivamente riscontrate nel cinema di Lynch.

Vabbè parentele a parte il film è un b movie onesto, diretto dall'esperto Harvey (regista di documentari, ma la mano non digiuna dalla macchina da presa si vede nelle inquadrature interessanti) che mette in moto una corazzata di effetti sonori più che visivi che vanno dall'organo (grande classico del cinema di genere) ad un utilizzo fenomenale del silenzio come forza straniante. A questo si aggiunge l'utilizzo di location (il parco divertimenti abbandonato) estremamente buono; altrettanto non si può dire del comparto visivo dei persecutori, francamente risibile.
L'idea in linea con un certo cinema è buona anche se non geniale; la gestione è ottima ottenendo il massimo utilizzando il minimo (il budget fu men che risibile all'epoca) e gli stratagemmi messi in pratica sono encomiabili. Purtroppo il film è invecchiato, affascina e può dare spunti, ma non inquieta e non sorprende più.

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