Visto su Mubi, in lingua originale sottotitolato.
Un triangolo amoroso che porterà alle estreme conseguenze (tentativo di omicidio, non scoperto e suicidio) uno dei tre apici.
Film staticissimo di un Resnais atipico (per quel poco che lo conosco). Ambientato tutto in interni o in esterni fittizi (la bellissima sequenza d'apertura è in un esterno ricostruito fatto in maniera volontariamente finta che rende magnificamente) è un film dalla recitazione teatrale e dalle agnizioni fortissime; con un triangolo amoroso tra i più teneri di sempre (i due uomini sono amici e lo rimarranno fino alla fine).
L'impianto teatrale aumentato dalla mano del regista riesce a rendere con efficacia nella già citata sequenza iniziale, dove la macchina da presa lavora con movimenti circolari (spostando i rapporti dei personaggi con questi movimenti) riuscendo quindi a sfruttare "glie eccessi".
Il resto del film però viene schiacciato dal manierismo e dalla ripetitività delle scene. Rotola avanti senza troppo spirito e senza guizzi particolari per rialzarsi solo nel finale.
PS: Magnifici Azéma e Arditi perfetti nelle parti di vittime della situazione, più altero e meno coinvolgente Dussollier (cast che tornerà per intero in "Cuori").
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