giovedì 26 marzo 2020

Papusza - Joanna Kos-Krauze, Krzysztof Krauze (2013)

(Id.)

Visto su Mubi, in lingua originale sottotitolato.

La vita della prima poetessa rom in Polonia, dall'infanzia dove impara a leggere di nascosto dalla comunità, i rapporti con il gadjos (la versione rom dell'ebraico Gentile) e poeta che si affiliò alla sua comunità per sfuggire alla giustizia, che per primo capì il potenziale e ne favorì la pubblicazione. L'ostracismo della comunità per la scoperta che Papusza (nomignolo derivato dall'infanzia) ha rivelato ai gadjos i segrreti e le tradizioni rom la farà arrivare alla follia.

Il film è lento giocato sull'intersecarsi dei piani temporali senza che siano indicati preventivamente con cambi di struttura, un trattamento adulto che, all'inizio, può confondere.
L'effetto finale è quello di un biopic che ha il passo del film di fiction (e per me è un complimento), in cui la vita di un personaggio, seppure romanzata, non la fa apparire come un supereroe misconosciuto, ma come una donna avversata dalla sfortuna e perfettamente inserita nel tribolato dopoguerra polacco.
Se il film non soddisfa del tutto è per il ritmo fuori controllo e per una sceneggiatura non incisiva che tratta ogni momento con lo stesso piglio.
Il valore aggiunto però è una fotografia grandiosa che nelle ampie scene di campagna ricorda più l'opera di Salgado che il cinema classico.

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