domenica 20 febbraio 2011

Tommy - Ken Russell (1975)

(Id.)

Visto in VHS, in lingua originale sottotitolato in italiano.


Figlio di un militare scomparso in guerra assiste al ritorno a casa del padre, ma purtroppo vi assiste anche il nuovo compagno di mamma, che fa fuori il padre biologico. Lo shock della cosa produrrà nel bimbetto non pochi problemi. Diventerà sordomuto e pure cieco. Cresciuto subirà di tutto, finchè, fortuitamente non riacquisterà i sensi e diventerà il capo di una setta, molto utile a fare soldi, ma meno a far raggiungere l’illuminazione ai suoi adepti.


Non un musical ma una vera e propria opera rock con ottime musiche targate Who (a cui appartiane il concept). La storia è una parabola cristologica, sorprendete, lisergica e assolutamente non prevedibile fino alla fine, il cui concetto di base può sfuggire, ma i 2000 concetti che ci svolazzano dentro vengono ben recepiti.


Russell è un regista che non amo, perché confusionario, pretenzioso ed eccessivo, in una parola kitch; eppure in questo film è perfetto. Il suo stile chiassoso si adatta perfettamente al mood e crea una regia ritmata e mai ferma, concentrata su colori essenziali e brillanti e con alcune invenzioni visive notevoli (su tutte il cubo nero al posto della testa del bambino, ma pure la vergine di ferro fatta di siringhe non è malvagia). Russell in questo film ha pure una fortuna, tutti gli eccessi o le cadute di stile (la cascata di fagioli e cioccolato che escono dalla tv; i pessimi effetti speciali quando Tommy corre; ecc…) sono facilmente imputabili agli anni ’70 e alle manie di quel decennio più che al cattivo gusto del regista.


In una parola, un filmone.


PS: credo che in questo film ci siano più camei che attori: Clapton fa il reverendo, Elton John il campione di flipper, Jack Nicholson lo specialista, Tina Turner la splendida acid queen, ecc…

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