(Chi bi)
Visto in Dvx. La Cina c’ha soldi e manodopera e da un po’ vuol dimostrare d’avere pure tecnica; quindi ha telefonato a tutti i registi cinesi più fighi e gli ha detto che gli dava paccate di miliardi se gli faceva film storici esaltanti la nazione. I registi giustamente han risposto di si. Yimou è chiaramente la punta di diamante di questo sistema, ma pure John Woo non è di poco conto…
Questo film parla del secondo priodo della Cina unita, dopo che l’imperatore di Qin (quello di “Hero”) decide che devono stare tutti “sotto un unico cielo” unisce per la prima volta tutta la Cina sud-orientale in un’unica nazione. I tre regnanti però son litigiosi, specie quello del nord e vuol dare il benservito agli altri due. I due si uniranno per sconfiggere il cattivone.
Epopea enfatica e prevedibile oltre ogni dire che dure ben più di due ore. Per fortuna che i film cinesi si fanno riconoscere per una costruzione estetica maggiore della nostra; soprattutto se si parla di film storici. Sarà che il nostro medioevo è un’epoca di fango e sangue, mentre il loro è costellato da seta canne di bambù; ma loro quando ne fanno un film il film è sempre gradevole. Questo Redcliff non ne è esente; certo il comparto fotografico è decisamente più smorto delle opere di Yimou, ma non si può pretendere troppo.
La storia si dipana abbastanza svelta con alcuni momenti di calma solo parzialmente noiosi (d’altra parte in 2 ore e mezza se metti del chiacchiericcio il ritmo rallenta per forza), ma compensa con adeguate scene d’azione, niente di memorabile, ma tutte ben fatte, con un utilizzo degli effetti speciali decisamente alla’altezza dello scopo, un’amicizia virile cripto gay che percorre tutta la trama e un buon numero di colombe (o piccioni) che volano. In una parola c’è abbastanza. In una parola c’è abbastanza John Woo in questo film per farselo piacere; non inventa nulla, non crea nulla, ma fa passare le sue 2 ore.
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