(Murder!)
Visto in DVD.
Un giallo classico, in cui per un omicidio viene accusata (e condannata) un’innocente. Un attore, che era parte della giuria che la condannò, si fa carico di dimostrarne l’innocenza e si mette ad indagare.
Strutture banale per un genere che non è propriamente quello di Hitchcock, di fatto non c’è una sola scena di tensione dato che la trama non la permette. La regia da un po il meglio di se con alcuni brevi carrelli molto schematici che mettono in chiaro le scene o le strutture delle stanze. Le vere idee originale (almeno al cinema) però sono i pensieri degli attori resi con voce fuori campo e le voci fuori campo vere e proprie che sottolineano quello che sta accadendo nella stanza a fianco (la condanna del tribunale) o sottolineano il mood delle scene mostrate (la sequenza dei preparativi dei due attori che si vestono per andare all’invito a pranzo); tutte situazioni già presenti nel teatro, ma che vengono introdotte al cinema a circa un anno dall’invenzione del sonoro (chapeau). Bella anche l’idea del pavimento molle per descrive la tensione del personaggio.
Per il resto, come si è detto, il film non trasmette molto; la scoperta dell’assassino non interessa più di tanto e anche il ritmo latita. Solo per appassionati.
Visto in DVD.
Un giallo classico, in cui per un omicidio viene accusata (e condannata) un’innocente. Un attore, che era parte della giuria che la condannò, si fa carico di dimostrarne l’innocenza e si mette ad indagare.
Strutture banale per un genere che non è propriamente quello di Hitchcock, di fatto non c’è una sola scena di tensione dato che la trama non la permette. La regia da un po il meglio di se con alcuni brevi carrelli molto schematici che mettono in chiaro le scene o le strutture delle stanze. Le vere idee originale (almeno al cinema) però sono i pensieri degli attori resi con voce fuori campo e le voci fuori campo vere e proprie che sottolineano quello che sta accadendo nella stanza a fianco (la condanna del tribunale) o sottolineano il mood delle scene mostrate (la sequenza dei preparativi dei due attori che si vestono per andare all’invito a pranzo); tutte situazioni già presenti nel teatro, ma che vengono introdotte al cinema a circa un anno dall’invenzione del sonoro (chapeau). Bella anche l’idea del pavimento molle per descrive la tensione del personaggio.
Per il resto, come si è detto, il film non trasmette molto; la scoperta dell’assassino non interessa più di tanto e anche il ritmo latita. Solo per appassionati.
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