(Sneakers)
Visto in tv.
Robert Redford è un ex sessantottino che ha messo a frutto la sua enorme capacità di violare computer ed edifici; assieme ad una squadra di ex detenuti e di un ex CIA per lavoro mette alla prova i sistemi di sicurezza delle aziende. Viene contattato da degli agenti dell'NSA per recuperare un oggetto creato da un matematico il cui utilizzo non sembra molto chiaro; sarà l'inizio di una storia piuttosto complicata.
Film di truffe che è anche un perfetto film spy vs spy con continui colpi di scena (considerando che George Clooney is the new Robert Redford direi che questo è il parente più prossimo ad Ocean's eleven che abbia visto finora). La trama è, giustamente, intricatissima; si sofferma nella parte iniziale sul lato ironico del lavoro e dei personaggi per farsi via via più gloomy fino a tornare leggera nello scioglimento finale... personalmente questo alternarsi di toni in maniera così brusca l'ho trovato decisamente sbagliato, le parti funzionano magnificamente prese singolarmente, ma unite si ha un impatto brusco dall'una all'altra.
L'idea alla base è attualissima e l'unico motivo per cui ci si rende conto di essere nei primi anni novanta è il DOS (oltre che una fotografia piuttosto bassa per gli standard attuali e un'idea di location tra il buio ed il tecnologico che è figlia di quegli anni).
La regia è a metà tra l'andare con il pilota automatico e l'inserire idee quasi autoriali (ok, sto estremizzando), ma anche qui senza una dichiarazione d'intenti chiara.
Il cast all star è piuttosto sacrificato e anche i migliori fra gli attori presenti si riducono a recitare (malamente) la parte di una macchietta.
In definitiva un filmetto agile e buono per trascorrere bene due ore, ma più di questo non c'è nulla.
PS: altro dettaglio fondamentale per cui si capisce che non è un film contemporaneo è che quando i due tizi dell'NSA si presentano a Redford lui chiede loro se sono quelli che abbattono democrazie per mettere in piedi dittature; loro rispondono "Quella è la CIA; noi siamo i buoni". Ah ah ah ah beato ottimismo anni novanta.
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