(Hellraiser: Inferno)
Un poliziotto sul modello del cattivo tenente herzogiano viene in contatto con la scatola di Lemearchand sulla scena di un crimine, da quel momento sembra che una serie di omicidi prendano di mira le persone a lui vicine; mentre una serie di visioni, di sogni dentro sogni, di messaggi diretti e di mostri grotteschi lo perseguitano.
Buffo che il miglior film della saga finora sia il 5° capitolo, ancora più buffo se si pensa che questo è il primo film fato per andare direttamente al videonoleggio e con trama riciclata da un progetto precedente; buffissimo se si pensa che comunque è un filmetto mediocre.
La parte di trama che compete ai cenobiti è ridotta all'osso, attaccata malamente ad un film che vive per conto proprio e sono proprio buttati a caso. Il concetto di scelta (il volere scoprire cosa c'è nella scatola) e il sadomasochismo dei film precedenti (l'idea che siano demoni per qualcuno, angeli per altri) viene completamente violentato in favore della più banale idea demonologica di traghettatori verso l'inferno, di angeli del male che colpiscono il poliziotto per le sue colpe (cosa di per se carina, ma che svilisce il concetto precedente decisamente migliore e che si affianca a decine di altri film dello stesso stampo). Unica nota positiva il ritorno (in versione 2.0) di Chatterer.
Il film che sarebbe venuto fuori senza cenobiti è comunque l'idea vincente. Un thriller soprannaturale senza satana, zombi o fantasmi, ma con una vena di surrealtà presa direttamente da Lynch (il locale pieno di cowboy, la soggettiva sulla strada, il filmato dato al detective, la madre del protagonista che io pensavo essere la signora del ceppo...) ed un gioco di sogni a scatole cinesi che sembra Nightmare. Non inventa nulla, ma nella prima metà funziona. Nel finale invece non si riesce a tirare le somme, le idee vengono affastellate senza una struttura chiara e tutto quello che si riesce a capire è che c'è un gran casino ed una supponenza pure superiore.
Cast irritante.
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