venerdì 10 aprile 2015

A Venezia... un dicembre rosso shocking - Nicolas Roeg (1973)

(Don't look now)

Visto in Dvx.

Una coppia inglese perde la figlia in uno sfortunato incidente per dimenticare mollano l'altro figlio in un collegio e se ne vanno a Venezia dove lui lavorerà alla ristrutturazione di una chiesa. Durante la permanenza incontrano una coppia di vecchiette abbastanza creepy che li avvertono (avendo loro poteri parapsicologici) che se rimarranno in laguna rischieranno la loro vita.

Roeg torna alla regia dopo il precedente "Walkabout", se il film precedente era un intenso lavoro di regia che però esprimeva il meglio di sé nell'accumulo di immagini; qui il film da il meglio di sé nel montaggio. Certo ci sono delle belle scene (purtroppo la fotografia è ancora quella esteticamente brutta tipica degli anni '70), ma il lavoro di montaggio è impressionante, ci sono molti montaggi paralleli che danno significato alle scene affiancate (quello iniziale tra indoor e outdoor durante l'incidente della bambina; o quello del rapporto sessuale tra i coniugi affiancato ai due che si vestono per uscire); nelle scene di maggior tensione invece il montaggio si fa rapido e/o sovrappone immagini inutili che però rendono il mood della scena (si pensi alle prime scene in cui compare il vescovo in cui il suo vestito nero la fa da padrone o in cui la croce appesa al collo viene nascosta dal soprabito).
ottimi gli attori che rendono bene i sentimenti in gioco e magnifica la location veneziana sfruttata più per le sue nebbie, la sua umidità, le sue ombre e la sua marcescenza; nel finale poi viene sfrutta bene il dedalo delle calli, la nebbia e i suoni (gli echi e il rimbombare dei passi).

Se però ci si aspetta un thriller mozzafiato o un horror gotico si ha sbagliato tutto. Pur avendo caratteristiche di entrambi, questo è e rimane un dramma famigliare, con una spruzzata di soprannaturale e dei personaggi che starebbero bene anche in un film di possessione diabolica. Di fatto però le parti meno riuscite (secondo me) sono quelle più schiettamente di genere, mentre invece quando il film rimane sul dramma della coppia riesce a rendere un senso di morte aleggiante e di perturbante che è la vera bellezza del film.

PS: titolo originale bello, ma non ben calzato; titolo italiano cazzaro.

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