(Accident)
Visto in Dvx.
Un professore universitario, amico di uno studente, è attratto dalla sua fidanzata; ne verrà sedotto anche l'amico del professore (anche lui insegnante). Non si arriverà mai a nulla di che, ma le tensioni fra i tre si faranno sempre più evidenti. Dopo l'incidente automobilistico (che c'è a inizio film), la ragazza semplicemente se ne andrà.
Secondo film della coppia regista/sceneggiatore Losey/Pinter dopo lo strepitoso "Il servo". Anche in questo film è evidente l'interesse a fustigare la società inglese (andando a toccare il fiore all'occhiello, ma anche l'emblema borghese, delle università d'alto livello), ma rispetto al precedente c'è meno fantasia, meno guizzi, meno cattiveria.
Questo è un film tutto teso a mostrare (senza farlo mai troppo) il lento esplodere delle tensioni latenti (che tanto latenti non sono), arrivando anche a creare una situazione in cui lo scontro fisico venga realizzato con il beneplacito di tutti. Nella realtà della realizzazione però questo è un film dove la trama si dipana lentissima, pigramente rilassata; ci sono più persone sdraiata a prendere il sole qui che a Jesolo in agosto; gli attori si limitano a chiacchierare tutto il tempo, bevono come idrovore e giocano spesso a cricket.
Indubbiamente la regia ci prova a dare dinamismo, con continui movimenti di macchina, carrelli, zoom e un montaggio che gioca molto sui dettagli; tuttavia non basta a creare interesse e non annulla il difetto peggiore di questo genere di film a tesi (senza una idea solida alle spalle), che è il cazzeggio mentale.
Bella l'idea dell'incontro fra i due vecchi amanti in una lunga sequenza in cui i due attori recitano senza mai parlare, il dialogo è lasciato alle loro voci fuori campo.
Bravi gli attori (come sempre ottimo Bogarde), che però devono sopportare di recitare per tutto il tempo come fossero annoiati.
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