(Satan met a lady)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Questa è la seconda versione portata sullo schermo de "Il falcone maltese" di Hammett, la vicenda dunque ricalca quella del romanzo cambianto l'oggetto del contendere (qui sarebbe il mitico Olifante di Orlando) e i nomi dei personaggi. La vicenda produttiva di questo film è legato al codice Hays, il primo film infatti venne realizzato nel 1931 (un anno prima del codice) e, pare (ma io non l'ho ancora visto) che ci fossero eccessivi ammiccamenti sessuale e riferimenti a supposte omosessualità. Quando nel 1936 la Warner decise di rimettere in sala il film venne pesantemente bloccata dalla censura, decise quindi che gli veniva più facile realizzarne una versione del tutto nuova.
La nuova versione però venne realizzata con i cambiamenti già citati, ma soprattutto con una sterzata nel tono, di fatto venne creata una sorta di parodia, una versione ironica più sul modello de "L'uomo ombra" di poco precedente che di un hard boiled classico.
Quello che riuscirono a ottenere è una versione ancora molto divertente di una detective story con un protagonista splendido (descritto alla perfezione, rappresenta la versione scanzonata del classico investigatore privato che non sbaglia un colpo); una storia intricata quanto basta sostenuta da un ritmo pazzesco che non diminuisce neanche per un attimo e un arrogante menefreghismo per i dettagli che ci si può permettere (senza far incazzare lo spettatore) solo quando il resto del macchinario funziona alla perfezione.
William interpreta il protagonista con una savoir fair imbattibile; la Davis invece, pur essendo in parte, non è al suo meglio.
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