(Terumae romae)
Visto in dvx, in lingua originale sottotitolato in italiano.
Un antico romano, architetto dell'imperatore specializzato sulle terme, viene risucchiato da un recidivante gorgo temporale che lo manda nel Giappone contemporaneo dove troverà spunti e nuove idee per creare qualcosa di mai visto per l'imperatore Augusto... e far vincere la guerra ai romani.
Da sempre, quando fanno un film, di qualunque genere, i giapponesi hanno uno sgurz in più; che sia un thriller drammatico o un erotico (horrorifico), sia che si tratti di un tema onirico e pure quando si tratta della parodia. Qui però lo sgurz sembra tutto proteso a creare la situazione più cazzare possibili.
Eccessi di emozioni per
vaccate (Adriano che non verrà divinizzato! Le terme che salvano roma. Il
nirvana raggiunto grazie allo spruzzo dal water giapponese!); attori giapponesi
che fanno gli anitchi romani pure in mezzo a una serie di occidentali che interpretano il popolino (terribile, a livello degli statunitensi wasp che interpretavano neri o asitici nei film di Hollywood anni '30-'50), pupazzetti utilizzati per mostrare le persone
che passano nel turbine d’acqua; ma soprattutto un incomprensibile cantante lirico (pavarottiano) che introduce ogni passaggio
da un mondo all’altro... credo che i giapponesi confondano l'antica Roma con l'Italia attuale con il rinascimento.
Se a questo si aggiunge una ripetitività irritante e prevedibile fin dalla prima serie di viaggi il dramma è servito; si prende poco sul serio, ma offre anche molto, molto poco.
Adatto solo per una serata cazzara.
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