Visto in DVD.

Enfatico, prevedibile e stucchevole western anni ’50 che punta tutto sui buoni sentimenti e su qualche scazzottata oggettivamente ben realizzata (con stacchi continui e inquadrature a ruota libera); soffre però del suo essere così compito e della lunghezza eccessiva con troppi momenti di stanca, come se non bastasse poi il bambinetto (figlio dei contadinotti, che è un personaggio abbastanza importante) ha la faccia da ritardato ed espressioni ancora più ebeti. D’altra parte c’è da dire che il film chiarisce bene che la moglie del contadinotto è oltremodo attratta dallo straniero e che non ci combina nulla solo perché dedita alla famiglia (e per via della censura, immagino), il che comunque è qualcosa di nuovo nel cinema western classico solitamente molto più puritano di quanto dovrebbe.
Inoltre c’è da dire che questo è il primo film che introduca il pistolero solitario e misterioso che arriva, risolve i problemi e se ne va, con un passato oscuro e molti dubbi sula sua rettitudine; ovviamente da qui prenderà forma Eastwood in tutte le sue declinazioni. (ok, ok, già da Ombre rosse si crea il pistolero come mito, ma a mio avviso è da qui che si crea il pistolero come semi divinità, che diventerà onnipotente quando verrà incarnato dal texano dagli occhi di ghiaccio).
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