sabato 11 giugno 2011

Il pistolero - Don Siegel (1976)

(The shootist)

Visto in VHS.Stupendo. Assieme a Mezzogiorno di fuoco, “Il buono, il brutto e il cattivo” e “Ombre rosse” uno dei migliori western di sempre.

Wayne è un vecchio pistolero malato e morente che ha visto cambiare il mondo dei cowboy fino a diventare un mondo a metà tra la modernità e le vecchie regole (non a caso il film inizia con la notizia della morte della regina Vittoria, la fine di un'era); torna per farsi giustizia del passato e chiudere i conti prima che sia troppo tardi.

Prima i dettagli tecnici:
il cast è deicsamente all star con un Wayne stupendo, con il fisique du role adatto e con la sua miglioro interpretazione. La regia dinamica e violenta di Siegel poi è perfetta, non lesinando né sul sangue né sulle inquadrature curate.

Detto ciò… Wayne aveva realmente un cancro, ed questo film sarà l’ultimo della sua carriera e rappresenta anche l’ultimo del suo personaggio, oltre che di un genere (splendido in questo senso che cominci con spezzoni dei vecchi film di Wayne).

Un film che si incastra perfettamente nel suo anno; dopo dieci anni di Peckinpah e Leone il western classico è definitivamente morto (ultimo rigurgito proprio quel “Il Grinta” che darà a Wayne il suo Oscar) e Siegel lo sancisce, non senza rimpianto ed un buona dose di patinatura, con questo film. Wayne e Stewart, i due ultimi rappresentanti di quell’epoca del cinema, ormai finita, interpretano i due ultima rappresentanti di quel west ormai finito; anacronistici e ormai non compresi più da una città che non sa più cosa farsene dei pistoleri, che è attratta dal sangue, ma atterrita dall’idea di ingiustizia che esso comporta… Siegel poi mostra come il cambiamento non sia esattamente in positivo; Wayne ha le sue regole ed ha ucciso molto, ma solo “per giustizia”, mentre i nuovi abitanti di questo west rifuggono la violenza, ma cercano tutti di sfruttare un “dead man walking”.

Come dicevo è decisamente patinato, ma il dramma è palpabile e magnificamente orchestrato e ogni espediente melodrammatico si inserisce alla perfezione.

Alla fine poi Wayne non sarà battuto dagli uomini ne dalla natura, ma solo dalla vigliaccheria di questa nuova epoca; ed il suo sacrificio sarà da esempio, certo, ma solo idealmente perché la scena finale lo dice di nuovo; il vecchio west è morto, non c’è più spazio per i vecchi pistoleri. Fine.

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