(Kimyô na sâkasu)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Una bambina viene costantemente vessata (psicologicamente e sessualmente) dal padre (che è anche il preside della sua scuola). Durante una lite con la madre avviene un'incidente...
Poi la scena si sposta... (Volendo già SPOILER) e si scopre che quanto avvenuto nella prima mezzora è l'incipit di un romanzo di una scrittrice paraplegica a cui si affianca un giovine Tokio Hotel per insistere ad avere la fine del libro; quello che lui non sa è che lei (Secondo SPOILER) in realtà non è paraplegica... Vabbé poi la storia ha ancora uno o due colpi di scena che non sto qui a dire. (STOP SPOILER)
Sono ci piace perché è spregiudicato, mostra quello che vuole senza battere ciglio; lo fa con una grazia di regia magnifica; le storie sono estreme e accattivanti... Beh questo è quello che si può pensare vedendo "Cold fish".
Questo film ha una trama intricata che inserisce piani onirici continui nella prima mezzora senza nessun senso apparente e con un gusto per l'estremo e lo shock che appare piuttosto gratuito; poi inizia una serie di colpi di scena giustapposti in maniera casuale, fino a un finale che potrebbe anche essere bello (beh, bello no... diciamo originale), però è realizzato in maniera idiota e messo alla fine di una serie che lo svilisce.
Lo stile visivo è figlio di questa stessa bulimia di twist; potrebbe essere bello se non sfondasse nel kitsch inutile.
Sono è riuscito a fare molto di più in brutti film (per me) riusciti a metà, come "Suicide club".
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