(Khane-ye doust kodjast?)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Un ragazzino che abita in uno sperduto villaggio dell'Iran porta a casa, accidentalmnete, il quaderno di un compagno di classe. Per rintracciarlo perderà tutta la giornata fra labirinti di case e adulti non disponibili.
Partiamo dai difetti che sono indubbiamente importanti. Questo è il classico film lento, dove il neorealimso (questo è il neorealismo iraniano) risulta particolarmente pesante per la mancanza di attori accettabile e per una regia che, predilignedo, la verosimiglianza non cerca di portare maggiore ritmo o maggiori scioltezza. Inoltre la trama è piuttosto esile.
Tuttavia qui si concentrano alcuni dei pregi del neorealismo classico. La trama è semplice perché quello che si sviluppa è una fiaba, dove un bambino si immette in labirinti di pietre e di esseri umani che lo confondono o lo rallentano più che aiutarlo, come una sorta di Alice nel paese delle meraviglie dove nessuno dei personaggi incontrati risulta utile, ma tutti sembrano poter dare qualcosa. Il finale, è perfeto nella sua semplicità.Al di là poi del possibile metaforone che ho letto sull'internet (un film sulla fede) o le eventuali critiche al regime (soprattutto in quel decennio venivano spesso realizzati film con protagonisti dei bambini poiché era più facile passare il vaglio della censura, mascherando la metafora nella fiaba).
L'altro gande pregio del neorealismo è che, quando azzecca una faccia, azzecca tutto. Il piccolo protagonista ha un'espressione dolente che vale la perdita di qualità della fotografia e i disgi di una trama lieve. Infatti le parti peggiori (e più noiose) sono quelle in cui non compare (il lungo dialogo tra gli anziani).
Un bel film facile da odiare.
2 commenti:
Guardati subito (se non lo hai già fatto) "E la vita continua" e "Sotto gli ulivi": ogni film dona spessore e un significato maggiore al precedente, che ne è contenuto come in una serie di scatole cinesi! :)
appena finiti di vedere; un gioco a incastri magnifico, anche se la dolcezza di questo non è mai superata (e devo ammettere una certa difficoltà nell'affrontare Sotto gli ulivi)
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