venerdì 22 novembre 2019

No, i giorni dell'arcobaleno - Pablo Larraín (2012)

(No)

Visto in Dvx.

Nel 1988 Pinochet dovette cedere alle pressioni internazionali e indire un referendum sulla possibilità di aumentare il numero di mandati del presidente. Il referendum divenne l'occasione per l'opposizione di avere la possibilità di parlare pubblicamente e fu, di fatto, un voto su Pinochet stesso. La campagna pubblicitaria per il No, venne data in mano a esperti di marketing che la portarono dal piano politico a quello puramente pubblicitario.

Il film di Larraín è un film politico per forza di cose; politico senza essere troppo requisitorio, politoc mostrando una certa frantumazione del fronte che dovrebbe sostenere, politico pieno di enfasi, ma con poche sottolineature caricaturali dei buoni e dei cattivi in gioco. A fronte di questi pregi, però, il film di Larraín è un film politico a distanza di sicurezza dai fatti avvenuti, che si permette la superiorità della storia ormai unanimamente accettata. Un film politico ben fatto, ma senza coraggio.

Ecco tutto questo è quello che si dovrebbe dire di questo film se non fosse realizzato così bene. Larraín prima che un film politico, realizza un film storico, ma un film storico per la qualità di ciò che mostra, non per il suo contenuto. Riprendendo gli attori con pellicola e attrezzature di fine anni '80 crea un film esteticamente simile alle immagini di repertorio (pur con tutta l'attenzione possibile per la fotografia), gioca ricreando immagini televisive d'epoca con cui interrompe di continua la narrazione e che alterna o mischia a quelle originali in un continuo ingannare lo spettatore.
L'effetto finale è perfetto e, tutto sommato, tranquillamente accettabile, dato che il gioco non viene esplicitato e notarlo è una scelta dello spettatore. Si può decidere di vedere un fil  politico o un grandioso film politico.

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