(Gone girl)
Visto in tv.
Una donna che sparisce, l'indagine che si muove per capire cos'è successo, i media che arrivano a imporre il loro punto di vista e i segreti di una coppia che portano un uomo a essere prima ritenuto l'innamorato innocente poi il colpevole predestinato... e siamo solo a metà film, ma il resto non si può raccontare.
Fincher firma il suo film più complesso (anche se non sembra), perde qualcosa nel dinamismo, ma offre un thriller spiazzante ad ogni cambio di scena.
Tutta la prima parte è un interessante discorso sulla manipolazione, dei comportamenti e delle opinioni, da parte dei media che sono solo lo specchio della società (anche dentro ogni matrimonio, ci dirà Fincher, c'è sopraffazione e manipolazione quindi non ci si può aspettare altro dai giornalisti).
La seconda parte sfuma completamente la parte thriller per aggiungere un lavoro di disvelamento nuovo. I personaggi vengono esposti per quello che sono senza che vi siano spiegazioni o flashback, ma tramite le interazioni con altri personaggi.
Se la prima parte è un gioco di specchi per lo spettatore (anche lui manipolato quanto i personaggi a credere o meno a certe opinioni (ma anche lui parte del problema con l'interesse voyeruistico che fa il paio con quello dei fruitori di trasmissioni scandalistiche viste nel film), la seconda è un film di intrighi di palazzo che si occupano di mantenere uno steady state in un rapporto di coppia ormai esploso. Ognuno dei due pezzi cerca di dire qualcosa sulla natura dei rapporti umani e sul gioco di verità e menzogne che legano la società a partire dai nuclei familiari fino agli ambienti dei media. Un pò troppo per un thriller? Il film funziona in ogni senso, è godibile e fa rimanere alta l'attenzione, si prende i suoi tempi (con qualche caduta di ritmo), ma non delude.
PS: scena montata alla Fincher, quella del letto con Harris.
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