lunedì 3 febbraio 2020

The neon demon - Nicolas Winding Refn (2016)

(Id.)

Visto su Netflix.

Una ragazza arriva a Los Angeles per cercare di fare la modella. Lei è giovane, troppo, ma ha una bellezza che illumina e ammalia in maniera quasi soprannaturale, attira tutti, riuscendo ad arrivare rapidamente, ma allo stesso modo pagherà per l'attrazione che suscita.

Bislacco film di un Refn che ormai non contiene più la sua propensione all'estetica. In passato ci ha già abituato a opere (anche ottime) dove il comparto visivo conta più della trama, integrandosi, però, ad essa (qualche volta fallendo male); qui però fa il salto, butta il cuore oltre l'ostacolo e crea un'opera di videoart.
La trama è superficiale, diluita tantissimo e appare fin da subito una scusa per arrivare a certe inquadrature; nel finale impenna, avvengono delle cose (finalmente) e si tinge di horror, ma anche li è pretestuoso (e obiettivamente mal fatto).
Finché Refn rimane saldamente dalla parte del racconto film non narrativo vince. Vince perché si sfoga con sequenze che più che dal cinema sembrano affini all'arte visuale (la festa nella discoteca, la prima sessione fotografica) e vincono a piene mani riuscendo a conciliare la bellezza formale con emozioni e sensazioni.
Nella seconda parte però il film perde in qualità delle scene e nello stesso momento la trama diventa lievemente più importante e qui avviene la disfatta. Non potendo contare su una sceneggiatura di livello (il twist finale è talmente esagerato, rozzo e mal fatto, da risultare ridicolo) che compensare l'estetica mancate e avendo una prima parte che alzato troppo l'asticella il film declina in maniera insalvabile.
Peccato, ma almeno sembra segnare l'intenzione di Refn di andare nella direzione antri trama delle vecchie avanguardia a là Marienbad.

PS: magnifico anche l'uso degli stilemi del genere thriller per costruire le scene nella prima parte, su tutte vince la magnifica introduzione di Reeves.

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