Visto in DVD, in lingua originale sottotitolato in italiano.
L’ultimo grandissimo film di
Hitchcock. Forse la sceneggiatura non è impeccabile e umoristica come le
precedenti del regista (furono chiamati a lavorarci anche Age e Scarpelli, che
la consideravano troppo seria, ma furono presto sostituiti per insormontabili
difficoltà linguistiche).
Uno scienziato statunitense
tradisce il suo paese, all’insaputa di sua moglie, per dare segreti militari
alla Germania est. La cosa provocherà problemi coniugali ed un gioco di
spionaggio e contro spionaggio che lo porteranno a fare di tutto per salvarsi.
Ho letto di tutto, dalla
sceneggiatura pessima al brutto rapporto fra il regista e Paul Newman, tutto
che dovrebbe concorrere a rendere il film un minore di Hitchcock. Onestamente
non credo. Il film è zeppo di tocchi classici del regista inglese, originali e
geniali nel contempo; anzi, c’è una tale quantità di idee da fare impallidire
alcuni classici anni ’60.
Da dove partire con l’elenco?
Direi l’inseguimento al museo fatto solo con il suono dei passi. La lunga sequenza
dell’omicidio nella fattoria fatta tutta in un terribile silenzio.
L’inseguimento degli autobus. Il “furto” della formula segreta. E
complessivamente il continuo uso drammatico delle location, dal già citato
omicidio in fattoria fatto con pala e forno a gas, alla ballerina che vede Paul Newman per tutto il film per riconoscerlo durante lo spettacolo finale.
Infine un encomio alla selva di
caratteristi strepitosi che fanno la parte del leone (suggerisco di vederlo in lignua per apprezzarli del tutto) con i due personaggi
secondari più grandi in un film di Hitchcock, Gromek e la contessa russa.
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