Visto in DVD.
Appunti mentali sparsi mentre
guardavo questo film, saranno ripetitivi e confusi, ma il messaggio che deve
passare è che questo è uno dei film muti più belli che abbia mai visto:
Film affascinante che crea fin da
subito il giusto clima con il suggerimento di un ambiente ambiguo tramite l’uso
delle ampie location, di oggetti evocativi (come l’arpa dietro cui viene
inquadrata per la prima volta la donna) e l’uso delle fiamme e delle
ombre. Poi arriva il senso di inquietudine e un aggravarsi di una follia
persistente nell’ambiente e questo mood viene perfettamente evocato da un
montaggio intelligente che a tratti si fa insistito e che fa da contraltare
alla musica, con la ripetitività di alcune immagini, alcuni rapidi movimenti
della macchina da presa, l’utilizzo del tempo atmosferico dove il vento è il
veicolo principale della follia (si veda anche solo il contemporaneo “Il vento” di Sjöström).
Quando poi la donna muore il film vira verso l’espressionismo vero e
proprio con gli interni del palazzo e la tomba, la sovrapposizione di immagini
(le candele) e una macchina da presa che sottolinea di continuo l’effetto che
il tutto ha sul protagonista con un ondeggiare instabile (bellissima la
sequenza della bara portata attraverso i campi). Poi il film accelera e dalla
maggiore stabilità e lentezza delle prime scene tutto si fa via via più veloce,
le scene più piene e l’insieme più caotico. Bellissimo.
Uno dei film muti più godibili ed
efficaci che abbia mai visto con una cura delle immagini impressionante (ogni
scena, specie nel finale è curatissima). Difficile indicare alcune sequenze
meritevoli perché tutto il film (poco più di un’ora di durata) è un susseguirsi
di momenti azzeccati.
Ciò che colpisce è l’uso perfetto
di ogni ingrediente che fa un film, su tutti il montaggio nella scena del
protagonista che suona la chitarra e la macchina da presa sempre mobile che
insegue o è inseguita dai personaggi (oppure danza con loro nella bellissima
sequenza del ritrovamento del cadavere). Si insomma Jean Epstein sa quello che fa e l’utilizzo di tutte le sue
armi per rendere il senso di ogni scena è tale da renderlo invidiabile e
difficilmente ripetibile ancora oggi.
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