venerdì 24 marzo 2017

L'Atalante - Jean Vigo (1934)

(Id.)

Visto in Dvx.

Un uomo sposa una donna, si conoscono da poco, ma decidono di condividere la vita insieme e partire con la chiatta di lui lungo la Senna; non sarà un viaggio di piacere, ma il lavoro del marito e, quindi, la loro vita insieme. Le aspirazioni presto prenderanno il posto della pazienza e la coppia si romperà.

Famoso per il suo naturalismo unito a scene surreali (di cui, comunque non mi pare ce ne fossero molte), si inserisce nel solco dei film sentimentali di quel periodo, con una grazia maggiore e meno luoghi comuni. Quello che però mi ha colpito maggiormente è la semplicità della storia, la sua tenerezza e levità, soffre per una trama un poco raffazzonata e un ritmo altalenante, ma si salva per la freschezza dei protagonisti.
A livello di regia mi hanno colpito le inquadrature dall'alto o quelle ribassate, non una profusione, ma abbastanza diffuse da definire un'embrione di stile.
Giustamente famosa la scena del marito che in acqua vede il volto della moglie (la sigla di "Fuori orario" che mi ha fatto conoscere "Because the night")  che assieme a quella del sonno disturbato dei due amanti lontani sono le due sequenze più belle e meglio realizzate.
Un buon film, dolce e funzionante, ma di cui non ho percepito la portata epocale e che (qualcuno prima o poi doveva dirlo) annoia parecchio.

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