lunedì 20 marzo 2017

Man on the moon - Miloš Forman (1999)

(Id.)

Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.

La vita di Andy Kaufman dalla sua scoperta da parte del suo futuro impresario in un cabaret di provincia fino alla morte, ritenuta da tutti il suo ennesimo scherzo.

Personalmente non ho passione per i biopic perché spesso riducono la vita a una galleria di fatti salienti disgiunti, ma tutti che contengono in nuce la dote fondamentale di quel personaggio (a esempio se è un cantante fin da bambino ha questa passione per la musica, o un orecchio particolarmente portato o qualche altro fatto inerente), riducendo tutto a una sorta di predestinazione (come se tutto fosse deciso e non ci fosse necessità di nessuno sforzo da parte del protagonista); spesso senza riuscire a far capire davvero cos'ha rappresentato.
Questo film non esce dal tracciato. E in un racconto fatto d'episodi non si fa mancare nulla, un occhio rapido sull'infanzia dove già si capisce chi è Kaufman, gli esordi complicati, il successo, l'amore e la morte.
Il film è comunque ben girato, ben condotto, il ritmo giusto e tutto funziona alla perfezione. Gli attori sono sul pezzo; Carrey gigioneggia quanto vuole, tanto Kaufman faceva pure di peggio (ottimo il lavoro dei doppiatori italiani, ma la lingua originale la spunta comunque, riuscendo a essere più ficcante).
Il film però riesce a interessare oltre la media dei suoi simili per la storia. Per quanto ogni biopic è un film che vive solo per la trama raccontata più che per la forma, in questo caso la totale ignoranza nei confronti del personaggio e la sua estrema particolarità ne fanno il motivo principale per interessarsi al film  (anche l'unico volendo). Se anziché realizzare un biopic ne avessero tratto un film di pura finzione (senza quindi essere obbligati a mostrarne il genio, le rapide tappe i semi del suo futuro nel suo passato i colpi di genio improvvisi) sarebbe potuto venirne fuori qualcosa di grandioso. Fosse stato un prodotto televisivo sarebbe stato fenomenale.

2 commenti:

Christian ha detto...

Adoro Forman, e per me questo è un piccolo capolavoro. Non ai livelli di "Amadeus", beninteso: il regista ceco con i biopic dà quasi sempre il meglio di sé (vedi anche "Larry Flint").

Lakehurst ha detto...

Sinceramente questo film l'ho trovato più interessante per il personaggio presentato che per l'opera in sé. A mio avviso Forman ha fatto molto meglio con i due film che citi, tutto un altro livello.