(The leisure seeker)
Visto al cinema.
Una coppia di anziani (lui ex professore universitario di lettere ora sempre più infognato in una demenza piuttosto mite, lei persona solare e positiva, ma gravata dalla malattia) partono per un ultimo viaggio insieme all'insaputa dei figli; da Boston vogliono raggiungere (a bordo del loro camper anni '70) Key West per vedere la casa di Hemingwey.
Virzì è da sempre un appassionato di melodrammi, sinceramente affezionato a quell'idea ingenua e romantica dell'agnizione familiare e delle persone migliori del resto del mondo. Usualmente il suo spirito drammatico è stemperato in film più ironici o grotteschi, ma già in passato si è confrontato, almeno due volte, con trame preponderantemente sentimentali. Qui, il regista livornese, fa un passo oltre, azzera completamente l'ironia e toglie ogni speranza per il futuro confezionando il suo film più banale dal punto di vista della storia. Il più banale e il pi doloroso.
Rendere il film scontato sotto ogni punto di vista e fallire miseramente con una sceneggiatura del genere era l'operazione più facile e più ovvia. Come sempre, però, quando Virzì si mette e smanacciare i sentimenti più abusati dal cinema, lì riesce ad avere un successo insperato per quasi chiunque altro.
Il film gira integralmente attorno alla coppia di protagonisti con solo pallidi e brevi tentativi di mettere in mezzo i figli e la vicina di casa e gestisce il rapporto di coppia più con le immagini che con i discorsi. L'amore e la stima fra nei confronti dell'anziano marito non verrà enunciata a vuoto, ma verrà mostrata con occhiate dense di emotività, con piccoli gesti, irritazione quando l'attenzione dell'uomo verte su altre persone, con il mettere o togliere gli occhiali. Virzì vince la sua sfida non creando niente di originale (a chi non piace il genere sembrerà il solito lungo polpettone), ma lasciando che sia il cinema a raccontare quello che le parole renderebbero scontato.
A onor del vero bisogna ammettere un'efficacia totale solo nella prima parte. A mano a mano che il viaggio prosegue, le sfighe si sommano, il piano diventa evidente e il carico di agnizioni diviene esagerato (così come le prove d'affetto iperboliche) il film si sfilaccia un poco e ne viene ridimensionata la portata, ma mai annullata.
Ottima la coppia di protagonisti, Sutherland compreso, costantemente impegnato a fare dolci sorrisetti da uomo spaesato.
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