(Spotlight)
Visto su Netflix.
la ricostruzione dello scoop giornalistico sul caso della pedofilia coperta dalla curia di Boston è inserita nel sottogenere (tutto made in USA) del journalist movie drammatico.
Pur se ben accolto, l'ho avvicinato con molti dubbi.
Ovviamente si tratta di una produzione splendidamente limata fin dalla sceneggiatura, costruita con esperienza che sorprende per la grazia e la compostezza. Un film su un tema delicatissimo (e su cui non fa sconti) che decide di evitare ogni scena madre (c'è giusto uno scontro con Ruffalo nel suo momento sopra le righe), pur avendone molte possibilità, e lasciare il cuore emotivo del racconto al racconto stesso. Sarà il dipanarsi degli eventi, i fili che collegano tutti e che faranno cadere ad uno ad uno i vari notabili della città a costituire il cliffhanger; è lo svolgersi stesso degli eventi a mantenere l'interesse. Una scelta molto elegante, ma non scontata, che può esitare in una freddezza superficiale, ma che guadagna molto in rispetto per i fatti reali e per lo spettatore.
Ovviamente per mettere in piedi un progetto del genere ci vuole una sceneggiatura a prova di bomba. Molti eventi condensati in un minutaggio limitato, ma mostrati con estrema chiarezza sostenuti da una regia che si mette in secondo piano per favorire il flow. ottima anche il world building (utile per chiarire la vicenda, ma formalmente non necessario) in cui si mostra la società bostoniana come un blocco unitario in cui la chiesa è presenza pervasiva e in cui tutti sono condizionati, anche inconsapevolmente, tutti, pure i buoni (sarà quindi un estraneo a dover dare l'abbrivio).
Ottimo il cast che gioca una sfida all'autocontrollo in una serie di performance perfette quanto trattenute (erano anni che non si vedeva un Keaton così composto).
2 commenti:
Un film che mi è piaciuto molto, giusta la misura, nessuna demagogia, recitazione asciutta ma non per questo meno commovente, anzi, sentire quegli uomini raccontare i particolari legati alla loro infanzia violata, mi ha fatto stare male per loro che ancora rivivevano tutta la sofferenza nel raccontare.
Il finale forse esagerato mi è piaciuto ugualmente, ha dato senso al tutto. Storia vera, nel 2019 uscì anche Grazie a Dio, sempre sullo stesso argomento, e film altrettanto bello. Da vedere.
Sinceramente non me l'aspettavo così buono questo film
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