Visto in DVD.
Un film voluto dal regime, tutto intriso del noioso nazionalismo russo e che fruttò al comunque inviso Eisenstein un qualche riconoscimento bolscevico.
Sul finire degli anni ’30, la Russia ha la Germania alle porte e decide di scongelare la leggenda di Aleksandr Nevskiy, che unì le città russe per sconfiggere i terrifici teutoni. Il film è tutto qui, ingenuo, noioso e pedante (unica cosa da ricordare l’impagabile la scena in cui i teutoni gettano ad uno ad uno i bambini russi su di una pira fiammeggiante) in cui il povero Eisenstein è costretto a destreggiarsi. Così tra un protagonista cristologico e dialoghi imbarazzanti, il geniale regista tira fuori un film che è quasi interamente composto da cartoline. Un susseguirsi di inquadrature estetizzanti, rigidamente controllata (ovviamente non durante le battaglie), che certamente alleviano la sofferenza della visione, ma non la eliminano; e soprattutto non sono al livello delle sue opere del periodo del muto…
Il film è un pezzo di cinema da conoscere; ma non si può avere l’obbligo di amarlo, credo sia contro natura.
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