(All that jazz)
Visto in DVD.
Ben prima di Nine si era già avuta l’idea d’una versione musicale, tutta frizzi e lazzi di 8 e 1/2. Ben trent’anni prima. Si perché questo film altro non è che un’indiretta scopiazzatura di Fellini in salsa musical. È la storia di un direttore artistico (e regista) di uno spettacolo musicale in pieno svolgimento, rivista attraverso le donne della sua vita (tutte le compagna di una notte, la figlia, l’ex moglie e l’attuale compagna ufficiale)…
Il film è davvero ben pensato, con un protagonista che ha personalità; oddio i numeri musicali non proprio memorabili, ma decisamente ben realizzati e godibilissimi.
Quello che più colpisce però è il modo in cui è realizzato, con una struttura che imita i musical di Broadway, con un tema centrale continuamente riproposto e con le scene principali che, in un modo o in un altro, vengono coreografate. Ciò non significa che senza motivo la gente si mette a ballare e cantare come nei musical classici, qui non ci sono molte canzoni, semplicemente un dialogo importante avviene durante le prove di un ballo, o il rapporto genitoriale viene mostrato mentre il protagonista insegna una coreografia alla figlia; il tutto avviene con una naturalezza invidiabile.
Unico neo il finale. Magnifica l’idea di rendere musical anche la morte, ma oggettivamente dura troppo. È vero che è dai tempi de La chanson de Roland che il protagonista agonizzante parla per 3 ore… però io La chanson de Roland non l’ho mai sopportata.
Il film comunque diverte e intrattiene con stile, e offre inoltre qualche saggio di regia da ricordare.
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