Visto in Dvx.
Pompato come un cult del suo
periodo, nonché come uno dei film più divertenti di sempre (…si ok, la fonte
era una classifica di imdb, conta poco è vero), nonché opera prima di Robinson,
sceneggiatore del pregevole “Urla dal silenzio”, nonché regista del pessimo “The rum diary”. Dovevo vederlo.
Mi duole molto dire che l’inizio
mi ha colpito in negativo. La storia di questi due amiconi, aspiranti attori di
teatro che, nel 1969, tirano a campare alla meglio, ubriacandosi il più
possibile e sfruttando uno zio gay e matto parte nel modo peggiore possibile;
un’ironia molto sulle sue che fa della logorrea e degli aforismi un punto di
forza e presenta due personaggi che dopo aver visto Raoul Duke sembrano due
gingerini. Ecco forse dov’è il vero problema, per chi, come me, lo vede per la
prima volta sembra una copia sbiadita e molto meno ispirata di “Paura e delirioa Las Vegas”.
Se però si attende un attimo
prima di spegnere lo schermo; quello che ne viene fuori è un film fantastico. L’ironia
simil intellettuale è solo un umorismo british calato nel contesto sociale di
cui parla, il rapporto fra i due ha un carattere di amicizia virile molto
sbilanciata nonché un rapporto maestro/discepolo senza che nessuno dei due l’abbia
chiesto, la storia si dipana con una galleria di personaggi macchiettistici, ma
tutti riusciti ottenendo di parlare di molto più di quello che sembra (vedendo
il finale come si fa a negare che questo film sia una storia d’amore?).
Inoltre Robinson si dimostra
regista attento a non strafare, ma con una predilezione verso una costruzione
delle scene più dinamica.
Dirò di più, questo film
delizioso getta ulteriori ombre su “The rum diary” che, col senno di poi, si
dimostra essere un tentativo di copia/incolla mal riuscito (l’ambientazione
vintage, la coppia di amici alcolizzati e tendenzialmente artistoidi, l’essere
al di fuori della società civile, ecc..)… e dire mal riuscito è un eufemismo.
PS: pessimo il doppiaggio in italiano. Davvero inconcepibile come tutti i doppiatori recitino male in questo film. Strana anche la scelta dei titolisti nostrani...
Nessun commento:
Posta un commento