Visto in tv.
Lei ebrea, lui palestinese, sono
fidanzati e hanno deciso di andare a cena con la famiglia di lei, che ancora
non sa che lui è islamico. Questo in realtà sembra un problema secondario se
confrontato con la famiglia che li dovrà accogliere, matriarca sotto stress con
marito (forse) traditore, un fratello da poco ortodosso e una sorella ninfomane
con figlia (problematica) a carico… La serata non andrà come previsto. Ah già
c’è pure un nonno cieco e un anatroccolo randagio a chiudere il cast.
Commedia degli equivoci spagnola ad
altissimo ritmo (per tutta la prima metà almeno) che per gestione dei tempi,
efficacia delle battute (alcune sono usurate, come il gioco con l’anziano non
vedente, ma complessivamente il film diverte nella prima parte) e fotografia
dai colori brillanti deve tutto alle prime opere di Almodovar. Certo i temi e i
colori sono comunque più castigati dell’originale (ah beh e le scelte di regia
non sono neppure paragonabili).
Il tutto si distacca dal classico per
l’introduzione del rapporto di convivenza fra le due entie nemiche per
eccellenza; anche se la cosa è comunque un sotterfugio che viene rapidamente
messo in secondo piano.
Nella seconda metà (l’arrivo del
personaggio del padre smemorato e le scene in ufficio) il ritmo cala, la
sospensione dell’incredulità (già messa a dura prova) vacilla e
complessivamente il gioco si rompe del tutto nel finale irrisolto, frettoloso e
gaio per niente.
In definitiva un buon film con alcuni
difetti, che se rappresentasse la commedia media spagnola allora la cinematografia
iberica sarebbe una delle migliori al mondo.
Ah già, non l’ho detto, tutto (e
sottolineo tutto) il cast è assolutamente in parte, credibile e divertente.
PS: assicuro che la locandina italiana è terribilmente fuorviante.
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