(Id.)
Visto in Dvx.
Una donna ormai anziana firma un contratto con il diavolo, riavrà la giovinezza, ma in cambio deve rinunciare all'amore. La donna riuscirà a rimanere negli accordi fino a quando uno dei suoi due spasimanti, preso dalla disperazione della sua indifferenza, si suiciderà.
Film rimasto nelle enciclopedia di cinema per essere l'ultimo del giovane ( molto apprezzato) regista Oxilia morto nella pria guerra mondiale e il primo musicato appositamente da Mascagni. Se in più ci mettiamo che vi ha recitato la Borelli, il mito è pronto.
Di fatto il film è la classica storia d'annunziana di amore e morte con frasi piuttosto belle, ma enfaticissime; e con un enorme, ed evidente, debito nei confronti del Faust.
La recitazione della Borelli, nonostante utilizzi gli stilemi di recitazione già approntati in "Ma l'amor mio non muore", qui mi è sembrata più contenuta, più naturale (se la Borelli può essere naturale).
A parte questo il film è abbastanza ovvio, scontato nella trama già vista parecchie volte (credo anche per l'epoca) e non ho trovato scelte estetiche così determinanti o invenzioni cinematografiche così evidenti da farlo rimanere impresso nella memoria; certamente la parte iniziale con la Borelli anziana e con la comparsa del diavolo è ben condotto, ma la gran parte (con la protagonista giovane) non spicca.
Grande successo di pubblico.
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