(The manchurian candidate)
Visto in DVD.
Un gruppo di soldati americani vengono catturati in Corea, ma riescono a fuggire quasi tutti. Una volta tornati negli States vengono tutti funestati da uno strano (e comunitario) incubo...
Thriller psicologico condotto con mano pesante da un Frankenheimer in spolvero. Di fatto questo regista è stato relegato alla serie B concettuale dei film di nicchia anni '70, ma (a parte "Il braccio violento della legge 2") in realtà è stato autore di film godibilissimi girati con vera maestria, pochi come lui (specie in quegli anni) hanno utilizzato così tanto la profondità di campo.
Anche qui ci siamo, la profondità di campo è utilizzata in diverse occasioni e si usano parecchie inquadrature enfatiche dal basso o sghembe.
Ma quello che fa davvero la differenza stavolta sono le idee di messa in scena, gli usi di montaggio e le alternative al mostrare direttamente le cose. Fenomenale la parte del sogno/lavaggio del cervello in cui tutti i soldati vedono in parte gli ufficiali comunisti inframezzati dalla propria versione delle signore anziane che parlano di giardinaggio. Bellissima la sequenza del discorso alla stampa del segretario con l'azione che avviene in secondo piano, mentre in primo piano vengono mostrati i televisori delle troupe che fanno vedere i primi piani dei personaggi. Ma anche semplicemente il tetrapak del latte che fa le veci della ferita sanguinante.
La trama, forse non regge più per la parte della tensione, ma certamente mantiene interesse fino in fondo, fino al finale prevedibile, ma incredibilmente efficace.
Se a questo uniamo un buon cast con un Sinatra (che spesso non sopporto) estremamente solido e una Angela Lansbury magnifica stronza.
PS:per chi l'ha visto fino alla fine... beh tutto questo prima della morte di Kennedy!
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