(Id. AKA The seventh continent)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Una normale famiglio austriaca si muove in una vita normale mostrata con minuzia. Il lavoro dell'uomo, la scuola della bambina, la cena con amici. Tutto è normale, solo un pò troppo silenzioso e un pò troppo gelido. Ma la famiglia sta pensando di mollare tutto per andarsene in Australia.
Quando finalmente si decideranno il loro progetto si dimostrerà molto diverso .... SPOILER ... distruggeranno, con attenzione, tutti gli oggetti dentro casa per poi suicidarsi uno dopo l'altro.
Il primo film per il cinema di Haneke già racchiude l'intero suo stile. Un distacco glaciale dai suoi personaggi; uno sguardo insistente nel mostrarne il dolore, una macchina da presa interessata ai dettagli, un ritmo lento, tempi dilatati, una trama dove non ci sono eventi devastanti, ma la sofferenza esplode improvvisa con un pianto durante una cena o l'estrema soluzione finale.
Quello che separa questo film dalle opere successive è una fotografia accettabile (qui modestissima, quando invece Haneke ci ha ormai abituato a una qualità altissima) e una maggior concretezza nei temi trattati successivamente.
Senza girarci intorno, questo è un film noioso che, se non fosse dell'Haneke che oggi conosciamo, probabilmente sarebbe snobbato da tutti. Un film a tesi che poteva essere un cortometraggi potente, ma ha preferito essere un lungometraggio pedante.
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