(Ocean's eight)
Viato al cinema.
Per la trama vedere quella di "Ocean's eleven", ma declinarla al femminile, oppure vedere qui (e si, se verrà declinata al maschile sembrerà incredibilmente quella di "Ocean's eleven").
Il remake del remake di Soderbergh ha l'incredibile dote di cambiare praticamente nulla della struttura del film, partendo da un rilascio di prigione, l'incontro con il partner di una vita, la costruzione di una banda per un colpo gigantesco e fighissimo e il colpo nel colpo che si trasforma in un colpo elevato alla terza. Il tutto con un cast stellare messo li per ingolosire il pubblico e che gioca tutto sulla simpatia, sull'affiatamento e una figaggine (noi giovani diciamo coolness) che dovrebbe spettinare lo spettatore.
Se il piano è solo quello il film funziona abbastanza; la trama scorre via rapida senza troppi intoppi (riempiendo le fantasmagorie poco credibili, ma accettabili del film originale con buchi di trama, diluizioni o incongruenze un poco fastidiose, ma poco significative) intrattenendo il giusto.
Il cast fa il suo lavoro magnificamente, permettendo a tutte allo stesso modo (almeno alle attrici di peso) di sfogarsi e prendere il proprio minutaggio (unica che mi è sembrata più sacrificata è stata la Blanchett) e dimostrando un affiatamento sufficiente pur senza arrivare al buddy movie estremo della coppia Clooney/Pitt. Meno ficcante il contributo ironico, diverte, ma senza iperbole; meno cesellata anche la coolness che rimane più la location in cui far muovere la storia che non essa stessa parte dei personaggi.
In ogni caso, il difetto principale di questo buon film medio è il fatto di non dire nulla, non aggiungere niente, non aver guadagnato nulla dal cambio di genere e di risultare, alla fine della visione, meno dirompente dell'originale.
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