(The gate)
Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato.
Vaghi ricordi dell'infanzia mi riportavano un film terrorizzante, fatto di una porta per l'inferno in giardino, un cane morto e un regazzino che si tagliava, tutte cose che accidentalmente portavano alla fuoriuscita di demoni. Nient'altro.
Un quarto di secolo dopo recupero questo "The gate" dalla triste rititotlazione italiana e, ancora una volta, si conferma che il ricordo migliora le cose.
Per un adulto di oggi è un filmetto senza pretese con protagonisti dei regazzini che aprono per sbaglio il cancello da non aprire e trovano tutte le indicazioni su come aprire o chiudere il tutto in un album metal (!) norvegese... Ecco un minuto per considerare i salti mortali che dovevano fare gli sceneggiatori in epoca pre-internet e un applauso per l'idea più fuori di testa, ma originale, che abbia mai trovato.
Il film però, si inserisce nel filone horror per giovanissimi di cui gli anni '80 ci hanno fatto dono (e che oggi ci sogniamo). Dal punto di vista di un minore (fatta salva la pochezza della costruzione tecnica del film e gli effetti speciali in stop motion che invece adoro) la trama potrebbe ancora rendere bene, spingendo su diversi punti (la cattura della sorella e dell'amico, la morte del cane, il ritorno della madre morta, ecc...) che nel 2019 nessuna casa di produzione si sognerebbe di accettare (far morire un cane in un film per giovanissimi?!) e che invece rappresentano l'arredamento horror che riesce ancora a reggere il colpo (molto più dei piccoli demonietti o dello zombie nel muro).
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