Visto in DVD.
C’è poco da dire, ci si trova davanti ad un noir classico che potrebbe essere il più didattico di tutti.
La storia, al contrario di altri film di questo genere, è semplice e lineare; un trianglo amoroso tra un magnate e gestore di una casa da gioco illegale a Buenos Aires, il suo braccio destro ed unico amico (umano almeno) fuggito dagli USA a causa di una donna; e Rita Hayworth, neomoglie del magnate e causa della fuga del braccio destro dagli stati uniti. Tutti e 2 gli ex amanti saranno costretti a vivere gomito a gomito fin alle ovvie conseguenze.
La Hayworth, in questo film, rappresenta l’archetipo perfetto della dark lady, sensuale, vivace e gonfia d’odio, disposta a tutto pur di giungere ai suoi obbiettivi, e nello stesso tempo vincolata dalla situazione. Il rapporto fra i due è, assieme a quello dei protagonisti di “Duello al sole”, la migliore rappresentazione di una relazione sorretta in egual misura dall’amore e dall’odio, entrambi spietati.
C’è tutto in questo film; personaggi scolpiti nella pietra, attori e caratteristi in parte, inutili numeri musicali, dialoghi perfetti degni di un’antologia di aforismi… tutto è perfetto tranne il finale, troppo positivo per essere la degna conclusione di un noir così torbido, buonista, ma almeno ha l’attenuante di essere ironico.
PS: la Hayworth canta "Put the blame on mame" in un vestito senza spalle che farà la storia del cinema.
2 commenti:
Un film misogino e forse un pochino sopravvalutato, ma che merita di far parte della storia del cinema soprattutto per la Hayworth!
come si nota dalla recensione, a me invece è piaciuto, non avevo molte aspettative e invece nella sua semplicità mi ha proprio convinto, sarà che io ho una predilizione per il noir.
e la Hayworth che canta togliendosi i guanti vale la visione in ogni caso
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