(Dance with a stranger)
Visto in tv.
La storia dell'ultima donna condannata a morte in UK; anni '50, divorziata con due figli, corteggiata da un gentleman di mezz'età che considera solo un amico e amante di un giovane viveur di una nobile famiglia ormai senza soldi. La relazione con il giovane renderà instabile la sua vita già precaria e per riuscire a liberarsi di lui (e del fatto che ancora lo ama) arriverà ad ucciderlo.
Una storia di una drammaticità notevole trattato con un distacco formale impeccabile a livello visivo, ma non entusiasmante per empatia... Alla fine spiace per quella donna, ma tutto sommato non se ne viene molto coinvolti e si passa sopra rapidamente.
A livello visivo però, come dicevo, è impeccabile. Costumi perfetti, trucchi e capigliature adeguate, location all'altezza. Il cast si muove con una grazia indicibile, se Holm si sa che è un signore della recitazione è però la Richardson che la fa da padrona, con smorfie e ammicchi continui da parte di una donna che somatizza il dolore che prova.
Una cadillac senza motore. Intrattiene, ma non da niente.
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