(Id.)
Visto al cinema.
La vita di un ragazzo di Palermo si intreccia inconsapevolmente con le vite di mafiosi e giudici anti-mafia, le cui azioni condizionano le sue scelte e gli eventi della sua esistenza.
Un film che vorrebbe parlare di mafia mostrandola con gli occhi di un bambini, un pò come "Il sentiero dei nidi di ragno" fece con la resistenza. L'idea non è solo lodevole; è magnifica.
Tuttavia Pif si porta dietro "Il testimone". Se nella trasmissione tv la sua macchina a mano e la sua voce fuori campo funzionano benissimo (si tratta di giornalismo); qui la sua voce onnipresente è solo un rovinare il cinema; urla in faccia le stesse cose che sta cercando di mostrare (a volte anche con una certa poesia), le sottolinea più volte, svilendo le immagini.
La combinazione di poesia, commedia e (a tratti) melodramma reggerebbero bene ed il finale ruffiano lo apprezzerei in toto; però quello stile cinematografico nelle immagini e giornalistico nelle parole sfalsa tutto.
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