(They alla laughed)
Visto in Dvx.
Un'agenzia di investigazione viene assoldata per seguire alcune donne e controllare le loro eventuali relazioni extraconiugali. Inutile dire che due su tre degli investigatori si innamoreranno della propria vittima.
Filmetto lieve e senza nerbo condotto come una commediola che si tinge di rosa autentico solo nella storia in cui compare la Hepburn. Di fatto l'idiozia e la semplicità della storia non sono il vero fattore negativo ("Ma papà ti manda sola?" era un film decisamente più cretino, ma altrettanto decisamente più riuscito). Il problema è che quest'opera non ha la classe o l'impegno estetico de "L'ultimo spettacolo", né l'ironia graffiante e il genio di "Paper moon", neppure il ritmo spigliato di "Rumori fuori scena" o la dissacrante anarchia (decisamente meglio diretta) del già citato "Ma papà ti manda sola?".
Questo è un film descrivibile per negazione, perché quello che rimane è solo un Gazzara sornione che fa il suo lavoro onestamente, è una Hepburn usata poco e con scarsa efficacia (anche se riesce ancora a riempire la scena con un sorriso).
Sarò io che sono prevenuto sul Bogdanovich degli anni '80, ma quello che manca è proprio una regia (e dire che lui ci ha abituati a una mano pesante ed elegante nello stesso tempo), un direttore d'orchestra che tiri le fila di una vicenda sfilacciata e la rimpolpi con una messa in scena esteticamente appagante (se non con qualche colpo di genio). Manca il regista, che sembra lavorare con il pilota automatico, già appagato dal cast messo assieme e speranzoso che sia sufficiente a realizzare un buon film.
Unica
scena che mi ha colpito in positivo è le prove di vestito nel negozio di scarpe
in cui la ragazza e uno dei protagonisti comunicano con gli occhi i vestiti da scartare. Buona, potenzialmente cult (sottolineo potenzialmente)... ma è comunque troppo poco.
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