venerdì 4 marzo 2016

Il ministro, l'esercizio dello stato - Pierre Schoeller (2011)

(L'exercice de l'État)

Visto in Dvx.

Alcuni giorni nella vita del ministro dei trasporti francese mentre deve occuparsi di gestire l'opinione pubblica circa un incidente dove hanno perso la vita alcuni adolescenti, i sindacati e le proteste per la privatizzazione delle stazioni dei treni (che lui non vorrebbe fare, ma il resto del governo si, oltre ai rimaneggiamenti del governo e di partito.

Ho letto da molte parti delle similitudini con Sorrentino e "Il divo"... onestamente no, non c'è molta attinenza; fatto salvo per un incipit onirico e piuttosto dinamico dal punto di vista della regia (che effettivamente ha qualche assonanza con il film su Andreotti), il resto (e cioè tutto quello che c'è dopo i primi 5-10 minuti) è tutto su un altro registro e con un altro scopo.
Ecco, quello che più mi sfugge è lo scopo. Nei primi minuti sembra poterne avere innumerevoli; un film sorrentiniano. appunto, con una figura solitaria che si dimena in un mondo che esteticamente rappresenta ciò che lui ha dentro; potrebbe essere l'evoluzione di un uomo schiacciato dal potere e dalla responsabilità; potrebbe essere un political drama all'americana in salsa europea. Invece non è nessuna di queste cose; sembra essere solo una descrizione (né troppo cattiva, né troppo indulgente) degli intrighi di palazzo ai tempi della democrazia.
Di fatto la storia a lungo andare può lasciare insoddisfatti quasi tutti.

Dal punto di vista estetico è ben costruito, ma quasi senza guizzi. In realtà i guizzi ci sono, ma possono essere riassunti in due scene topiche. il già citato incipit onirico e la notizia dell'incidente dell'autobus con i ragazzi; e l'altra scena è quella dell'incidente del ministro sull'autostrada vuota. Questo secondo incidente è realizzato benissimo un colpo improvviso senza spiegazioni, efficace, rapidi cambi di prospettiva dall'interno dell'auto che rotola con le inquadrature di ciò che avviene dell’altra parte dl telefono con una rotazione attorno al personaggio che sta parlando.

Ultimo encomio agli attori, davvero tutti molto bravi.

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