mercoledì 10 aprile 2019

Rotaie - Mario Camerini (1929)

(Id.)

Visto registrato dalla tv.

Due giovani che si amano contro il parere delle famiglie decidono di suicidarsi insieme. La stanzetta che hanno preso per l'estremo gesto è vicino alle rotaie e il treno che passa all'improvviso li fa desistere all'ultimo. Alla stazione trovano un portafoglio, con i soldi partono e si mantengono sopra le loro possibilità giocando al casinò. Quando la fortuna girerà tornerà la crisi.

Considerato la resurrezione del cinema italiano dopo la crisi degli anni '20 (crisi che ancora non ho visto) è in effetti un film dalla storia molto semplice (e piuttosto altalenante), ma ha uno stile modernissimo, quasi contemporaneo.

Regia molto mobile, segue i movimenti degli attori, le mani e i volti; utilizza diversi carrelli che inseguono i personaggi in una stanza; gioca benissimo con il montaggio affiancando spesso due eventi collegati per rinforzarli (i due amanti con le mani intrecciate e il veleno; i due coricati assieme sul treno e le ruote che girano) o dando ritmo con sequenze d’immagini in rapida successione (come nella fabbrica, o arrivando fino alla sovrapposizione, come nella sequenza del gioco alla roulette).
Un encomio particolare la scena del tentato suicidio con la macchina da presa che continua  muoversi tra i volti degli amanti e le loro mani in montaggio alternato con il bicchiere.

Inoltre nell'ultima parte del film la trama prende una piega inaspettata anticipando di sessantanni "Proposta indecente".

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