(The serpent and the rainbow)
Visto in Dvx.
Scienziato americano viene inviato ad Haiti per cercare la droga utilizzata per creare gli zombie (potrebbe essere un anestetico di nuova generazione con facilità di recupero dopo la somministrazione). Nel farlo verrà aiutato da una dottoressa locale, ma sarà ostacolato dal capo della polizia del dittatore locale (Duvalier). Intanto scoppierà la rivoluzione.
Un film horror dalle idee di base piuttosto tipiche (straniero in terra straniera, studia usi e costumi che non dovrebbe studiare, zombi, ecc...), tuttavia a essere originale è il punto di vista. L'orrore qui non è dato dagli zombi in se (l'uomo ricomparso dopo 30 anni è una vittima non un mostro) e neppure la magia nera (anzi, talvolta riesce a proteggere), ma è l'uso che se ne fa; è lo sfruttamento politico della magia che serve a mantenere attiva una dittatura e a compiere vendette. Questo film trasforma il perturbante classico da oscura presenza e mezzo per ottenere dei fini (positivi o negativi secondo i casi).
Per me non brilla in maniera particolare per quanto riguarda l'esito complessivo (interessa quanto deve, ma senza sussulti; i personaggi sono un pò troppo semplicistici), però vince nella creazione di ambienti adatti, nella creazione di belle immagini da mettere in archivio (soprattutto nelle ultime scene oniricheggianti) e nella realizzazione di un film estremamente di fiction (seppure basato su un libro tratto da fatti veri) calato in una vicenda da poco conclusasi e su cui getta un'ombra diversa.
Un film più intelligenti che memorabile
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