(Le juge et l'assassin)
Visto in aereo, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Francia 1800, un giudice si mette sulle tracce di un "serial killer", dopo lunghe ricerche riuscirà ad arrestare un sospettato, che però sarà palesemente pazzo. Riuscirà ad ottenere una condanna, nonostante l'infermità mentale, ricorrendo ad ogni mezzo possibile.
Una commedia grottesca (perché questo è il tono e questo stimola il folle personaggio dell'assassino), più per il piglio che per il risultato, che intende graffiare il potere corrotto di potere e di consenso con una carrellata di personaggi moralmente borghesi (nel senso dispregiativo di una quarantina di anni fa) che compiono il proprio dovere oltre i limiti consentiti.
Duole però che tanto sforzo verso un obiettivo, tutto sommato, così contenuto non riesca a essere seguito da un buon risultato.
La regia è, in questo caso, piuttosto secondaria e l'intero film è caricato sulle spalle dei suoi protagonisti (che in questo caso sono inattaccabili; sopra le righe e farsesco Galabru, contenuto e in parte Noiret) che vengono condotti in una sceneggiatura lunga e dispersiva che li mette a confronto con altri personaggi piuttosto ininfluenti (senza significato e pretenziosa la parte della Huppert) e li conduce a un finale posticcio.
Complessivamente un'idea semplice ed efficace, mal condotta e complessivamente svilita.
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