(Id.)
Visto su Amazon prime.
Dopo diversi tentativi più o meno riusciti di buddy movie (wannebe) d'azione e qualche lavoro d'alto profilo (economico) Ritchie decide di tornare nel suo mondo.
Scrive quindi l'ennesimo film corale, un noir ironico e intricato ambientato nel sottobosco malavitoso inglese.
Stessa frenesia nel portare avanti il racconto (ma con un montaggio più rilassato), stessa abilità nel gestire un cast ampio e variegato, stesso amore per le inutili complicazioni.
Per chi apprezza il primo Ritchie qui si ritroverà a casa, niente di nuovo, ma tutto ben condotto, con il problema di una trama che vorrebbe essere più circonvoluta di quello che è, ma con il piacere di una produzione finalmente all'altezza con il ritmo sostenuto dall'intera vicenda e non solo con il montaggio.
Encomio particolare per la costruzione di un paio di personaggi (su tutti il detective) e applausi a scena aperta a un Hugh Grant che gigioneggia come mai prima riuscendo perfettamente a dare carattere senza infastidire; bravo McConaughey che però è incastrato in una parte estremamente controllata in film sopra le righe, fa il suo con grande professionalità, porta a casa il risultato, ma non si fa notare nonostante la centralità del personaggio.
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