(Logan lucky)
Visto su Raiplay.
Soderbergh ha la fissa dei film indipendenti, ogni tanto si sveglia la mattina e prova ribrezzo per sé stesso per aver accettato di fare, di nuovo, il seguito di "Ocean's elven" e decide che deve essere più indie, più libero, più autoriale.
All'ennesima prova produttiva indipendente che fa Soderbergh? Rifà "Ocean's eleven", ma con i redneck... vabbè a quel punto chiedi i soldi alla Warner no? (ok, a onor del vero la Warner fu solo distributore della saga di Ocean).
Comunque sia, Soderbergh sa di essere sempre sul pezzo negli hesit movie ironici, vagamente adrenalinici e inutilmente complicati; è il suo mondo, ci sguazza, porta sempre a casa il risultato e si allontana sempre di più dall'idea di autor classico per cui poi va espiare con un biopic sul "Che".
Al di là degli aspetti morali e i miei pregiudizi sul regista il film è più camp del suo predecessore; ha un gusto per l'intrico che è una posa chiramente voluta più che il tenjtativo di trovare una soluzione originale a un problema complesso e ha pure un finale scalda cuore che ci saremmo risparmiati.
Si, insomma, è un film molto più banale, manierista e scontato rispetto a "Ocean's eleven", ma il ritmo regge, il divertimento rimane (e i pregiudizi sul suo regista pure).
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