(The piano)
Visto in DVD.
Questo è uno di quei film troppo complessi per essere sicuro di avere un'opinione certa alla prima visione. Lezioni di piano non l'avevo mai visto completo prima ma solo a spezzoni più o meno lunghi.
Ora che l'ho visto posso dire che certamente è un grandissimo film sull'incomunicabilità; ogni personaggio è inintelleggibile agli occhi degli altri e spesso anche allo spettatore, nessuno riesce a comprendere gli altri fino in fondo, e la metafora del mutismo, della lingua maori, della musica come linguaggio vuol solo rendere palese questo concetto. Tutti i sentimenti messi in gioco sono fortissimi, ma recitati con incredibile rigore dalla Hunter e da Keitel, un distacco, una freddezza, che rende i personaggi più credibili, più reali.
La Campion poi compie un'opera di un lirismo impressionante, acuto ma trattenuto allo stesso tempo; ogni immagine (soprattutto all'inizio e nelle ultime scene del film) sono vere proprie poesie in immagini. Alla regista è sufficiente un albero, una mano, od ovviamente un pianoforte, per creare un'opera d'arte di una potenza difficile da replicare (il pianoforte da solo sulla spiaggia è splendido, e cosa dire dell'immagine finale?). Quando l'inquadratura si allarga i personaggi vengono sempre schiacciati nella parte bassa dell'immagine o relegati in un angolo in una vittoria della natura, del tempo atmosferico sull'uomo; e proprio il tempo è una caratteristica di questo film; non avevo mai visto prima un film più fradicio di questo, qui tutto è bagnato, tutto è umido, c'è pioggia, fango, foschia, mare, fiumi...
Forse è un film difficile da amare, troppo complesso, i sentimenti troppo trattenuti per essere ben compresi, eppure rimane un'opera singolare ma splendida.
PS: non ho parlato delle musiche è vero, ma credo che Nyman non sia uno che abbia bisogno di presentazioni, e poi io non me ne intendo abbastanza... inutile dirlo, amo il motivo del film.
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