martedì 17 novembre 2009

A season of a life - Charles Shemu Joyah (2009)

(Id.)

Visto al Festival di Cinema Africano di Verona (fuori concorso); in lingua originale.

Uno dei film meno cinematografici che abbia mai visto, e il fatto che sia un'opera prima non lo giustifica affatto.
Il film è amatorialissimo, con attori digiuni di recitazione, una trama anche originale con un senso generale non malvagio (bella l'idea di una dio donna e tutto ciò che ne consegue nell'arringa finale) ma che va avanti per frasi fatte e assurde, eventi assolutamente dissociati, e scene ridicolissime; si insomma si vede proprio che sono degli amici che hanno voluto girare un film con la nuova videocamera. Alla fin fine è un filmino delle vacanze con uno stupro di mezzo. Considerando che ha vinto un premio internazionale a Zanzibar e che la giuria del festival l'ha vluto portare a tutti i costi a Verona c'è da sperare poco pr questa edizione.

Il film è stato preceduto da un cortometraggio "Le cauchemare d'une gamine" di tale Arthur Kolié Cécé... un corto talmente lontano da una qualsiasi visione di cinema che non intendo neppure parlarne.

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