Visto in DVD.
Irlanda 1920 circa si va a
formare (in realtà già esisteva da qualche anno) la resistenza all'occupazione
britannica, nota come IRA. Il film segue alcuni affiliati dal loro giuramento,
fino all'istituzione di un’Irlanda ufficialmente libera, ma ancora soggetta
all'influenza inglese, quindi il movimenta si spezza fra chi tenta di governare
uno stato neonato e chi non accetta di avere una indipendenza a metà.
Ritratto storico su di un tema
poco battuto con tutti i crismi del film del mito; i nemici che sono dei
nazisti senza cuore; i buoni travolti dai dubbi morali, dal dolore, dalla paura
e dalla sofferenza; i vestiti puliti e le facce sempre sbarbate (almeno quella
di Murphy). Si insomma un film che parla della guerra d’indipendenza
irlandese come gli americani parlavano della seconda guerra mondiale.
Diciamocelo un poco col paraocchi, ma non sapendone molto potrebbe anche essere
giusto.
In ogni caso il film si segue
benissimo, non indugia mai nella noia e riesce a gestire con uguale interesse
(e mantenendo sempre un ritmo piuttosto basso, quindi molto più difficile da
gestire) sia i raid contro gli inglesi, sia le lunghe discussioni sul da farsi.
Un buon film manierista che ha il
suo fattore progressista nel fatto che sia diretto da un inglese. Detto ciò
ancora non capisco perché abbia vinto a Cannes.
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