Visto in Dvx, in lingua originale sottotitolato in inglese.
Un prete coreano amato da tutti decide
di offrirsi come cavia per un vaccino contro una malattia mortalissima tra i
missionari. Delle cavie sarà l’unico a sopravvivere, ma una volta rientrato in
Corea si renderà conto di essere diventato…un vampiro…
Trama che sta tra l’idiozia ed il genio
e personalmente quando nel 2009 sentii parlare di questo “nuovo” film di
Park ne fui entusiasta… e volendo a livello di virtuosismo della regia,
beh li ci siamo. Abbandonato per sempre lo stile secco di "Mr Vendetta" e senza
avere i guizzi di puro genio di "Old boy" e "Lady Vendetta" riesce comunque a
mantenere un ottimo ritmo con inquadrature non convenzionali, movimenti di
macchina continui che vanno da ampie carrellate a piccoli movimenti che girano
completamente l’inquadratura… però il film fa schifo lo stesso.
Si perché il film parte come un film di
contagio, poi melodramma con amore proibito (tipo uccelli di rovo immagino…
anche se non l’ho mai visto) e agnizione, poi noir peso, poi pseudo horror
senza convinzione, poi di nuovo drammone in stile fantasy. Il film non si
decide mai a quale genere appartenere, li tocca tutti senza sfruttarli fino in
fondo (la convivenza autodistruttiva a tre con madre inferma era un soggetto
bellissimo che poteva sostenere un film da solo per esempio) e scartando di
lato quando ormai ci si è abituati; il ritmo è buono, ma l’incertezza sfocia
spesso nella noia.
Vabbè, si sa che Chan Wook ogni tanto
deve fare una cazzata perché ci tiene, se lo si perdona per “I’m a cyborg, but that’s ok” lo si può perdonare anche per questo… ora devo solo recuperare “Stocker”.
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