(Just imagine)
Visto qui.
Nel futuro (è il 1980) il matrimonio viene deciso da un tribunale e obbligato; un uomo combatte per il suo desiderio di sposare l'amata e decide di dimostrare il suo valore compiendo l'ardimentosa missione esplorativa su Marte; ad accompagnarlo l'amico di sempre e un tizio colpito da un fulmine nel 1930 e riportato in vita dalla possente scienza medica.
Film particolarissimo essendo il primo musical fantascientifico (con un'insistente voglia di comicità). Fu un totale insuccesso e il motivo è lampante: è un musical fantascientifico (con un'insistente voglia di comicità).
All'epoca il sonoro era appena arrivato e il musical era l'innovazione, che però essendo agli albori veniva mischiato con ogni altro genere per valutarne l'efficacia; ecco quindi il motivo di questa scelta bislacca.
Al di là della scelta del peggior crossover di sempre, il secondo motivo dell'insuccesso è da ricercare nel fatto che questo è un film totalmente cretino. Trama ridicola, attori inadeguati (El Brendel, comico noto all'epoca e qui l'uomo del passato, è semplicemente irritante), la ricostruzione di Marte è risibile, il razzo fallico per raggiungere il pianeta rosso sarà adeguatamente scherzato nei decenni successivi (verrà riutilizzato per la serie di "Flash Gordon" e quindi verrà parodiato nei film fantascientifico erotici di "Flesh Gordon"), canzoni dimenticabili quando non cretine
loro pure ("Never swat a fly" è una canzone folle)
e balletti di gruppo (pochi per fortuna) di rara bruttezza.
Al di là della rarità del crossover e della curiosità il film offre qualche (minimo) motivo d'interesse (che non riscattano per nulla il resto!): sono l'impegno nella costruzione dei mondi (la città
alla Metropolis o le scenografie di Marte sono notevoli), ma
soprattutto gli effetti speciali, dalle braccia mobili dell'idolo
marziano alla retroproiezione di alcune scene, come la partenza del
razzo o quella iniziale in volo (che rappresentano anche la prima volta dell'utilizzo della retroproiezione in
una grossa produzione).
Nessun commento:
Posta un commento